La stagione calcistica 2024/2025 ha mostrato un nuovo livello di prestazioni fisiche tra gli attaccanti d’élite nei principali campionati europei. Il calcio moderno richiede non solo precisione tecnica, ma anche una resistenza eccezionale, soprattutto nelle posizioni offensive. In questo articolo analizziamo i principali parametri — distanza media percorsa e scatti ad alta intensità — per valutare la resistenza dei migliori attaccanti.
Uno degli indicatori più rappresentativi della resistenza di un attaccante è la distanza totale percorsa in ogni partita. Secondo i dati Opta di febbraio 2025, Erling Haaland (Manchester City) percorre in media 10,8 km a partita — un aumento significativo rispetto alle stagioni precedenti. Il suo maggiore movimento senza palla riflette lo stile offensivo basato sul pressing del City e il suo ruolo più arretrato.
Nella Liga, Antoine Griezmann (Atlético Madrid) resta uno degli attaccanti più attivi con una media di 11,2 km a partita. Il suo ruolo ibrido tra seconda punta e centrocampista lo porta naturalmente a coprire più campo, contribuendo alle transizioni difensive e offensive del club.
Nel frattempo, Harry Kane (Bayern Monaco) ha mostrato un’ottima adattabilità al ritmo della Bundesliga, registrando una media di 10,5 km per partita. La sua maggiore mobilità è legata al gioco posizionale del Bayern e alla sua partecipazione frequente alle fasi di costruzione e pressing.
La distanza media percorsa dagli attaccanti nei campionati di Premier League e Bundesliga è di circa 9,5 km a partita, mentre nella Liga si attesta intorno ai 9,1 km. Questo suggerisce che gli attaccanti d’élite superano le medie di ruolo almeno del 10–15%.
La Serie A mostra invece una maggiore variabilità: giocatori come Victor Osimhen (Napoli) raggiungono i 10,3 km, mentre altri restano sotto i 9 km. Ciò riflette la diversità tattica delle squadre italiane, dove alcuni attaccanti agiscono da terminali offensivi, altri in ruoli dinamici.
A livello di club, le squadre che adottano un pressing alto — come Liverpool, Lipsia e Real Sociedad — mostrano costantemente valori superiori alla media. Gli attaccanti in questi club devono iniziare il pressing, inseguire le transizioni e sostenere il possesso, aumentando il carico fisico.
Se la distanza percorsa riflette la resistenza generale, i dati sugli scatti mostrano la capacità esplosiva. Kylian Mbappé (Paris Saint-Germain) è in testa con una media di 35 scatti ad alta intensità per partita. La sua capacità di mantenere questo ritmo anche nei minuti finali evidenzia una condizione anaerobica d’élite.
Mohamed Salah (Liverpool), pur avvicinandosi ai 33 anni, mantiene una media di 30 scatti per partita. Il suo stile di gioco — fatto di inserimenti diagonali e pressing — giustifica questi numeri, sottolineando la sua preparazione fisica.
In Serie A, Rafael Leão (AC Milan) effettua in media 29 scatti a partita, utilizzando esplosioni sul lato sinistro per destabilizzare le difese. La sua capacità di mantenere scatti costanti per 90 minuti evidenzia una gestione efficace delle energie.
I dati GPS (StatsBomb, febbraio 2025) mostrano che la fascia più alta di accelerazione — 7,0 m/s² e oltre — viene raggiunta regolarmente da Mbappé, Leão e Nico Williams (Athletic Bilbao). Questi scatti si verificano soprattutto in contropiede o pressing finale.
Ciò che distingue questi giocatori è anche la capacità di decelerare in sicurezza. Un rapporto sprint-recupero efficiente, come 1:1,2 per Salah, significa che il giocatore recupera velocemente tra uno scatto e l’altro, mantenendo la pericolosità nel finale.
A livello di ruolo, gli esterni d’attacco dominano le statistiche sugli scatti, mentre le punte centrali (Kane, Giroud) si concentrano più su pressing selettivo e movimenti intelligenti.
Lo sviluppo della resistenza nei moderni attaccanti non dipende più solo dalla corsa continua. I club utilizzano la scienza sportiva avanzata — test VO2 max, soglia del lattato, cicli personalizzati — per mantenere l’intensità per 90 minuti e un’intera stagione.
Squadre come RB Lipsia e Arsenal usano sistemi di gestione del carico basati su intelligenza artificiale, adattando il recupero e gli allenamenti in tempo reale. Gli attaccanti seguono programmi specifici con intervalli, stimolazione neuromuscolare e esercizi per lo sprint.
L’uso crescente di giubbotti GPS e cardiofrequenzimetri permette allo staff tecnico di monitorare le zone di stress in allenamento, garantendo una preparazione mirata e prevenendo sovraccarichi.
La resistenza fisica degli attaccanti influenza sempre più le strategie. Gli allenatori progettano sistemi in cui gli attaccanti devono difendere alti, innescare il pressing e allargare le linee avversarie. La resistenza non è più un extra — è un requisito.
Con l’aumento dell’intensità nei turni a eliminazione diretta, i giocatori con migliore capacità di recupero acquisiscono vantaggi tattici. Il tridente ad alta resistenza del Liverpool ne è un esempio.
In futuro, i dati fisici influenzeranno anche le politiche di mercato. I club cercheranno attaccanti con ottimi valori di recupero, tolleranza al lattato e copertura costante del campo, riducendo i rischi di infortuni e aumentando la compatibilità tattica.